sabato 15 luglio 2017

Il sindaco Brucchi e il genere meno rappresentativo

Avviso del sindaco Maurizio Brucchi, 10 luglio 2017 (prot. n. 46542): avviso per la presentazione di candidature per la nomina del presidente e di un componente in seno al consiglio di amministrazione della TE.A.M. SpA, in rappresentanza del Comune di Teramo.

Considerato.. bla bla.. ritenuto.. blabla.. vista.. ecc.. la nomina verrà effettuata in base al criterio che assicuri l'equilibrio tra i generi, in modo che almeno un componente sia sempre riservato al genere meno rappresentativo.

E così nel capoluogo abruzzese (tralasciando il refuso ad criterio), non esiste un genere «meno rappresentato», ma semmai un genere che non è rappresentato in quanto (evidentemente), «meno rappresentativo».
Un refuso anche questo? Semmai un lapsus e, ricordiamolo, ogni lapsus è anche freudiano. Ma in questo caso non fa emergere una convinzione del sindaco inconscia, quanto ben consapevole. E' sempre lui infatti che già nel 2014, dopo aver disatteso le norme sulla rappresentanza femminile, aveva tranquillamente dichiarato di aver (arbitrariamente) interpretato di non aver nessun obbligo in tal senso (e chi se ne importa delle norma per la presenza femminile nei CdA?); ci sembra l'occasione giusta per rinfrescarci (a noi stesse, oltre che a lui) la memoria richiamando qui l'interrogazione rivoltagli allora dalla consigliera Maria Cristina Marroni.

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